Il riscaldamento a parete è il più sano e anche il più antico dei sistemi di distribuzione del calore in un edificio. Duemila anni fa consisteva nell’accendere un fuoco in un locale-fornace posto sotto la casa chiamato ipocausto e dà lì riscaldare le pareti attraverso canalizzazioni di aria calda. Dal nome del luogo posizionato sotto le stanze nel quale veniva acceso il fuoco, il riscaldamento a parete di questo tipo è detto riscaldamento ipocaustico.
Ovviamente oggi il principio del riscaldamento a parete può essere applicato a tutte le normali tecnologie di alimentazione ed è usato soprattutto nella variante ad acqua, più pratica, che costituisce una validissima alternativa al riscaldamento a convezione ed è più efficace, oltre che più salubre, del riscaldamento a pavimento. È anche un sistema per tenere asciutte le pareti e preservarle da fenomeni di umidità di risalita.
I vantaggi del sistema di riscaldamento a parate sono numerosi, a cominciare da una notevole riduzione dei consumi di energia. La temperatura dell’elemento riscaldante può infatti essere mantenuta decisamente più bassa rispetto ai sistemi di riscaldamento convenzionale poiché, grazie all’irraggiamento, non c’è la necessità di surriscaldare l’aria creando moti convettivi che fanno circolare la polvere.
È noto che il comfort termoigrometrico in un ambiente chiuso nella stagione fredda si raggiunge quando le pareti sono calde, meglio ancora se il calore arriva dai lati e non dal basso come avviene nel riscaldamento a pavimento. Quest’ultimo sfrutta lo stesso principio del riscaldamento a parete, e ha lo stesso vantaggio di essere completamente invisibile e non rubare spazio, ma nel complesso vale qualche punto in meno in termini di efficacia e benessere.
L’unico svantaggio di un impianto di riscaldamento a parete del tipo ipocaustico è che la sua realizzazione presenta qualche difficoltà tecnica in più. Parlando di impianti ad acqua, una piccola quantità di liquido viene fatta scorrere in una tubazione di rame all’interno di apposite canalizzazioni create nella parete (la difficoltà consiste appunto nel predisporre la parte in modo idoneo) e il tutto poi ricoperto da una malta che garantisce il passaggio del calore (del tipo che si usa per le stufe). Questo è il sistema tradizionale, poi ne esistono anche di più tecnologici. Una volta che la parete è calda, la capacità di accumulazione termica consente lunghe pause all’impianto (risparmio di energia) mantenendo il comfort termico.
Articolo di Michele Ciceri
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