I nuovi edifici saranno sempre connessi.

27.06.2014 11:33

È in arrivo anche in Italia l'obbligatorietà della broadband-ready per gli edifici di nuova costruzione. In linea con quanto previsto dalla Direttiva europea sul taglio dei costi di realizzazione della banda larga, il provvedimento punta all'abbattimento dei costi di realizzazione delle nuove reti in fibra.

Obbligo di nuovi edifici "broadband-ready".

Molto presto anche in Italia la legge imporrà che i nuovi edifici siano "broadband-ready":è quanto annunciato dal sottosegretario alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli, nel corso di un convegno sulle telecomunicazioni tenutosi in Agcom. Probabilmente in uno dei prossimi provvedimenti del Governo, lo "Sblocca Italia", in arrivo verso fine luglio, sarà inserita una norma che preveda "l'obbligo di predisporre nella fase di costruzione dei nuovi edifici la possibilità di un collegamento alla Rete nelle abitazioni".

Abbattimento dei costi.

Si tratta dello stesso provvedimento adottato con l'allaccio alla rete elettrica e a quella del gas. Lo scopo è quello di abbattere i costi di realizzazione delle nuove reti in fibra, anche in prospettiva di una condivisione di infrastrutture già in fase di costruzione di nuove case.

La norma in cantiere è in linea con quanto previsto dalla Direttiva europea sul taglio dei costi di realizzazione della banda larga, approvata lo scorso 15 aprile, dalla quale la Ue prevede di abbattere di 40-60 miliardi di euro il costo del roll out delle nuove reti, a fronte di un investimento complessivo stimato in 200 miliardi. Quattro i piani di intervento contenuti nella direttiva: migliore utilizzo delle infrastrutture esistenti; miglior coordinamento delle future opere civili; razionalizzazione delle procedure di autorizzazione; e appunto la predisposizione di edifici "broadband-ready".

L'Italia come l'Europa.

Diversi paesi europei, come la Germania, la Francia e la Svezia, hanno già adottato l'etichetta volontaria "broadband-ready" per gli edifici di nuova costruzione, dove la possibilità di accedere alla banda larga è standard. A breve anche l'Italia si adeguerà. Secondo stime della Commissione europea i lavori di ingegneria civile per gli scavi e il successivo posizionamento di cavi in fibra ottica rappresentano l'80% del totale dei costi per lo sviluppo di reti a banda larga.

Fare sistema.

Giacomelli, a proposito dello sviluppo della rete in banda larga e ultralarga, ha dichiarato che è opportuno fare rete e tenere un atteggiamento più maturo e meno litigioso. E ha aggiunto che lo sviluppo della rete sarà incentivato da un intervento importante nel fondo sviluppo e coesione, che andrà ad aggiungersi ai fondi europei e ai fondi rurali su cui c'è una discussione in corso con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio, per aumentare al massimo le risorse pubbliche.

Via libera dal Parlamento Ue alla Direttiva. Ricordiamo che lo scorso 15 aprile il Parlamento europeo in sessione plenaria ha approvato la Direttiva Ue che prevede di tagliare i costi del roll out delle nuove reti a banda larga per 40-60 miliardi di euro – costo di realizzazione 200 miliardi di euro in Europa - attraverso un programma di interventi che, oltre agli edifici broadband-ready, punta su un efficiente coordinamento delle future opere civili, su un utilizzo migliore delle infrastrutture esistenti e sulla razionalizzazione delle procedure autorizzative.

Le reazioni.

Una delle maggiori compagnie di servizi telefonici teme il rischio di ridurre il tema a fette e che ognuno si appropri di una porzione senza però raggiungere buoni risultati e ricorda che la domanda di banda larga sta ottenendo uno sviluppo più interessante di quanto si poteva immaginare fino all'anno scorso.

Un'altra importante compagnia telefonica ha proposto, per lo sviluppo del Paese, di coniugare in modo equilibrato il binomio concorrenza ed investimenti, replicando nel mercato della rete fissa il modello virtuoso che caratterizza il mobile. Sottolinea, inoltre, che i piani di investimento per lo sviluppo di reti in fibra ottica sono cresciuti moltissimo. Un simile contesto, per incentivare la domanda, richiede certezza normativa e tempestiva implementazione delle regole, reti performanti che abilitino l'alfabetizzazione digitale degli italiani, maggiore diffusione dei servizi on-line e dei servizi di e-government per tutti.

Le aziende private tengono, inoltre, a precisare che nell'ultimo anno si è assistito ad un notevolissimo sforzo degli operatori nell'investimento in reti di nuova generazione perciò ritengono che anche il Governo debba fare la propria parte, lavorando su questo aspetto al fine di aiutare a superare il gap con l'Europa.

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Articolo di Ivan Meo
Fonte: www.condominioweb.com