Crollo di un balcone in una palazzina per terremotati a L'Aquila.
Cedimento strutturale a Cese di Preturo, in una delle 19 "new town" che ospitano 16mila aquilani rimasti senza tetto. Preoccupazione tra gli inquilini degli appartamenti adiacenti, dove sarà effettuata una perizia per chiarire l'accaduto.
Il dramma.
Dopo il crollo di un balcone di uno degli alloggi del complesso, è chiaro che il Progetto C.A.S.E. (Complessi Antisismici Sostenibili ed Ecocompatibili) di Cese di Preturo, frazione alla periferia de L'Aquila, presenta dei problemi strutturali. Il balcone in questione è ceduto sul balcone del piano sottostante, fortunatamente senza causare feriti, e tutta la palazzina è stata dichiarata inagibile. La tragedia è stata sfiorata. Infatti, in quel momento non c'era nessuno su entrambi i balconi. "Solo pochi minuti prima sul balcone c'era mio padre, che era uscito per innaffiare le piante. È successo tutto verso mezzogiorno. Abbiamo sentito un boato, sembrava il terremoto" ha dichiarato ai giornali l'inquilina dell'appartamento in cui si è verificato il cedimento, proprietaria di un noto ristorante aquilano.
Sgombero delle famiglie.
Mentre la famiglia al primo piano della palazzina del progetto C.A.S.E., che si è vista precipitare il balcone del piano superiore sopra il proprio, è stata fatta sgomberare, al secondo piano sono stati apposti i sigilli alla porta del balcone precipitato. Inoltre, gli altri aquilani, abitanti in alloggi dello stesso tipo, sono stati invitati a non uscire sui balconi in attesa dei controlli.
Il motivo del crollo. Grande preoccupazione e sgomento tra i cittadini che abitano negli appartamenti adiacenti, dove sarà effettuata una perizia per chiarire l'accaduto. Probabilmente il motivo del crollo si può individuare nella cattiva esecuzione dell'impermeabilizzazione e nella mancanza di protezione architettonica dell'aggetto. Infatti, si tratta di case in legno, realizzate su iniziativa del Governo Berlusconi dopo il terremoto del 6 aprile 2009. Se i controlli dovessero confermare il difetto di costruzione, anche le altre palazzine saranno evacuate.
Sequestro del balcone.
Intanto il personale del Comando provinciale della forestale dell'Aquila e della Sezione di Polizia Giudiziaria dello stesso Corpo ha eseguito il provvedimento di sequestro del balcone crollato. Il sostituto procuratore della Repubblica, Roberta D'Avolio, ha disposto il sequestro del balcone e della porzione esterna della facciata dell'edificio oggetto di distacco dell'elemento crollato, al fine di procedere agli accertamenti tecnici per verificare le cause del crollo. Nei prossimi giorni proseguiranno le indagini per risalire ad eventuali responsabilità penali legate alla realizzazione della struttura crollata e all'identificazione dei soggetti coinvolti.
La manutenzione.
Dopo il sisma del 2009, in Abruzzo sono state costruite 19 "new town", dotate di oltre 4mila alloggi, che ospitano circa 16mila aquilani rimasti senza tetto. E l'incidente appena menzionato conduce l'attenzione sulla manutenzione delle strutture del Progetto C.A.S.E., di cui, a partire dal 2012, è diventata proprietaria l'amministrazione comunale. Tale progetto prevedeva la costruzione di abitazioni provvisorie, destinate ai terremotati aquilani, realizzate con criteri di protezione dai terremoti, di innovazione tecnologica e risparmio energetico.
Per le opere in legno, vanno garantite maestranze qualificate. Da questo fatto di cronaca si evince che, sia nell'attuale DPR 207/2010 sia nella futura revisione del testo di legge, diviene indispensabile considerare le opere in legno all'interno delle categorie superspecialistiche e sensibilizzare gli organismi di accreditamento a una seria e reale verifica delle capacità tecnico-organizzative delle aziende. Infatti, imprese legate principalmente a costruzioni tradizionali spesso ignorano completamente i fattori tecnologici e ingegneristici di un'opera realizzata tramite tecnologie in legno. AI contrario vorrebbe dire chiudere gli occhi sulla pubblica incolumità.
Uso scorretto dei fondi Ue.
Il sindaco, Massimo Cialente, ha rimarcato le difficoltà nel reperire risorse per la manutenzione degli alloggi antisismici. Sul progetto C.A.S.E. fin dal suo varo, ai tempi dell'emergenza sisma, ci sono state polemiche a partire dal costo. Gli insediamenti sono stati realizzati attraverso un bando coperto da un finanziamento dell'Ue di circa 500 milioni di euro e nel 2013 la Corte dei conti europea ha denunciato i costi eccessivi del progetto e un utilizzo non appropriato dei fondi europei concessi.
Urbicidio. "Oggi abbiamo la prova empirica che la paura che con un terremoto queste case potrebbero crollare è del tutto infondata: possono crollare anche senza terremoto e lo stanno facendo" è il commento dell'antropologo dell'Università de L'Aquila, Antonello Ciccozzi. "Siamo non al tragicomico, ma all'iperbole del tragicomico in cui ciò che dovrebbe risolvere l'emergenza diventa un fattore che riproduce e amplifica l'emergenza stessa" ha poi dichiarato a News Town l'antropologo, che vive in una delle aree del Progetto C.A.S.E. "Oggi - conclude lo stesso Ciccozzi - il progetto C.A.S.E. più che mai è l'emblema di un'Italia marcia e inguaribile, che affonda in un'isteria rassicurazionista. L'amministrazione comunale dovrebbe far causa alla Protezione civile e allo Stato per urbicidio".
Articolo di Ivan Meo
Fonte: www.condominioweb.com