Costruire sostenibile, a rischio spreco 7 miliardi di euro dell’Ue

26.11.2013 09:36

Legambiente e Fillea Cgil: costruzioni come volano della ripresa, se ci sarà un Piano Città

L’edilizia sostenibile può contare su 7 miliardi di euro, a patto che si riesca a mettere la riqualificazione degli edifici  e l’innovazione al centro delle politiche dei prossimi anni. È questa la sintesi tracciata dal secondo rapporto congiunturale “Costruire il futuro, innovaz ione e sostenibilità nel settore edilizio” messo a punto da Legambiente e FilleaCgil e presentato ieri a Roma.

Secondo il Rapporto, considerando le risorse della programmazione comunitaria 2014-2020 e i vincoli per la destinazione a interventi in materia di energia e clima e i cofinanziamenti, in Italia si possono mobilitare risorse pari a 7 miliardi di euro.
In questo modo, dagli incentivi per l'efficienza energetica e le ristrutturazioni verrebbero creati circa 600 mila posti di lavoro nel settore edile e un milione in tutta la filiera delle costruzioni.

A detta dell’associazione ambientalista e del sindacato, “sarebbe irresponsabile sprecare queste risorse perdendo l’occasione di riqualificare finalmente il patrimonio edilizio esistente con interventi per l’efficienza energetica e la sicurezza antisismica, migliorando la qualità dell’abitare e dimezzando i consumi e le spese in bolletta per i cittadini”.

Perché la riqualificazione edilizia ed energetica faccia da volano della ripresa economica, il Rapporto spiega che dovrebbero essere coordinati gli interventi di riqualificazione delle aree urbane e metropolitane con la creazione di un Pon Città, cioè di un programma operativo nazionale finanziato dalla Commissione Europea con l'obiettivo di colmare il divario con le diverse realtà territoriali.

Per migliorare la cabina di regia nazionale, associazione e sindacato sostengono che si dovrebbe superare la situazione attuale, caratterizzata da “una totale confusione di responsabilità rispetto a chi si debba occupare di efficienza energetica tra Ministero delle Infrastrutture, Ministero dello Sviluppo Economico e Ministero dell'Ambiente”.

Il rinnovamento è considerato necessario perché, come spiegato ieri durante la presentazione, “nessuno può seriamente sostenere che si possano recuperare quei livelli occupazionali ritornando semplicemente a fare quello che si faceva in Italia fino al 2008, ossia costruire nuove abitazioni al ritmo di 300mila all’anno, con oltretutto la beffa di non aver contribuito in alcun modo a dare risposta ai problemi di accesso alla casa e invece prodotto un rilevantissimo consumo di suolo”.

Per centrare gli obiettivi, secondo il rapporto di Legambiente e Fillea Cgil è necessario agire lungo tre linee direttrici:

Stabilire un criterio prestazionale per selezionare gli interventi di riqualificazione da finanziare e realizzare per cui potranno beneficiare delle risorse non interventi generici di riqualifica-zione ma solo quelli capaci di ridurre i consumi energetici certificati attraverso il miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici, evidenziando il salto di classe energetica realizzato.

Il Rapporto propone anche di escludere dal patto di stabilità gli interventi di riqualificazione energetica in tutti i casi in cui è dimostrata la riduzione complessiva di spesa di gestione, di istituire un fondo nazionale di finanziamento e di garanzia per gli interventi di riqualificazione energetica di edifici pubblici e privati e di rendere obbligatorio il libretto di fabbricato per favorire la sicurezz antisismica.

Favorire gli interventi di riqualificazione del patrimonio edilizio privato rendendo permanenti le detrazioni fiscali e allargandole al consolidamento antisismico degli edifici, ma anche reintroducendo gli incentivi per la sostituzione di coperture in amianto con tetti fotovoltaici.

Innovare gli interventi urbani trovando il modo di intervenire sui condomini e introducendo un nuovo incentivo per promuovere interventi di retrofitting e messa in sicurezza di interi edifici.

Una necessità analoga è stata espressa da Legambiente e Cnappc, Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori, nel documento Efficienza energetica in edilizia: dalle promesse ai cantieri.

Articolo di Paola M ammarella