Compravendite, l'APE si potrà allegare successivamente

07.01.2014 12:21

Marcia indietro sulle multe in mancanza dell'attestato di prestazione energetica, cancellati i vincoli sul Bonus Mobili

La Legge di Stabilità 2014 e il DL Destinazione Italia, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, sembravano aver chiarito in modo definitivo l’assetto del Bonus Mobili e le modalità con cui allegare l’Ape, Attestato di prestazione energetica, ai contratti di compravendita e affitto degli immobili. Ma il Consiglio dei Ministri di ieri ha fatto marcia indietro su alcune restrizioni, che probabilmente avrebbero potuto causare una ulteriore contrazione dei mercati

Attestato di prestazione energetica

Secondo il DL 151/2013, le dichiarazioni di conformità catastali e l’attestato di prestazione energetica non saranno più richieste al momento della cessione dell’immobile, ma potranno essere prodotte anche successivamente.
Ciò significa che il Decreto Destinazione Italia, pubblicato in Gazzetta il 23 dicembre, dovrà già essere modificato. Il testo prevedeva infatti una sanzione dai 3 mila ai 18 mila euro, una multa dai mille ai 4 mila euro nelle locazioni delle singole unità immobiliari e la possibilità di dimezzare la sanzione nei contratti con una durata fino a tre anni.
Ulteriori chiarimenti potrebbero arrivare durante la conversione del decreto.

Bonus Mobili

L’Esecutivo ha chiarito che le detrazioni fiscali del 50% per l’acquisto di arredi sono concesse anche se l’importo complessivo di mobili ed elettrodomestici supera il valore della ristrutturazione.

Si fa quindi marcia indietro rispetto a quanto previsto dalla Legge di Stabilità, in base alla quale il Bonus Mobili poteva essere concesso solo se il valore dei mobili acquistati fosse risultato inferiore a quello della ristrutturazione. Se l’intervento di ristrutturazione fosse costato meno di 10 mila euro, non si sarebbe potuto quindi chiedere l’agevolazione massima sui mobili.

Ricordiamo infatti che per usufruire della detrazione del 50% sull’acquisto di arredi ed elettrodomestici, l’immobile deve essere oggetto di ristrutturazione e la spesa massima degli arredi non deve superare i 10 mila euro. Venendo meno questo vincolo di spesa si tenta quindi di incoraggiare la ripresa del settore, duramente colpito dalla crisi.

Le altre misure decise in CdM

Il Consiglio dei Ministri ha inoltre previsto uno stanziamento di 3 miliardi di euro che andranno a finanziare una serie di iniziative, come gli interventi cantierabili e realizzabili in tempi brevi nei Comuni sotto i 5mila abitanti (Programma “6.000 Campanili”), interventi di riqualificazione urbana (Piano nazionale per le Città), interventi per la valorizzazione di beni storici, culturali e ambientali al fine di promuovere l’attrattività turistica, anche in vista dell’Expo 2015, interventi per la riqualificazione, la messa in sicurezza e l’efficientamento energetico degli edifici scolastici.

di Paola Mammarella

EdilPortale