Pentole, biancherie, detersivi, mobili ed elettrodomestici. Ecco come il Redditometro entrerà nelle case per controllare le vostre spese.

18.02.2014 20:24

Il nuovo sistema di monitoraggio terrà in considerazione tutti gli aspetti della vita quotidiana.

Diversi elementi verranno presi in considerazione per rilevare la reale capacità di spesa al fine di stanare gli evasori.

Redditometro. Cosa mai sarà? Si tratta di uno strumento utilizzato dal fisco per dare la caccia agli evasori. Tecnicamente è un metodo sintetico di accertamento. Dal confronto tra i redditi dichiarati dai contribuenti, tenore di vita, spese effettuate e beni posseduti, si cercheranno di individuare eventuali incongruenze. Il nuovo redditometro, che entrerà in vigore il prossimo anno, sarà molto più analitico. Saranno 100 le voci di spesa che prenderanno in considerazione tutti gli aspetti della vita quotidiana e riveleranno la vera capacità di spesa degli italiani. Questo nuovo sistema riesce a differenziare i contribuenti per varie categorie, aree geografiche e stato civile. Lo scopo è quello di determinare un reddito unitario da attribuire al contribuente, sulla base delle seguenti classi di elementi:spese certe, spese per elementi certi, spese per incrementi patrimoniali, quota di risparmio formata.

La proprietà immobiliare prima di tutto. Tra le molte voci di spesa, non mancheranno quelle riguardanti la proprietà immobiliare e la gestione della casa, anche se non sarà più un elemento prevalente. Probabilmente i più colpiti dal nuovo redditometro saranno gli acquirenti di immobili. Ma l'anomalia consiste nel fatto che lo strumento monitora le incongruenze nell'arco di un anno e inevitabilmente registrerà come una grossa irregolarità l'acquisto di un immobile senza tener conto della storia patrimoniale dell'acquirente. Di conseguenza, chi ha sottoscritto un mutuo, acquistato una casa o ricevuto immobili in eredità dovrà esibire al fisco tutti i documenti giustificativi (atti notarili, fatture dell'agenzia immobiliare, ecc.) se non vuole incorrere in problemi di natura fiscale.

Come funziona il Redditest? Il nuovo redditometro è già in uso in fase di sperimentazione presso le associazioni di categoria e gli ordini professionali attraverso il software denominato ReddiTest. Ovviamente questo nuovo strumento sarà attivato solo nel momento in cui il fisco individuerà delle incongruenze tra redditi dichiarati e spese effettuate. Sarà dunque una soglia di congruenza prestabilita a determinare il procedere o meno di controlli. E se un rischio lieve non comporta verifiche, uno medio (con uno scostamento di circa il 20%) attiva una fase di contraddittorio tra contribuente e amministrazione; un rischio alto dà luogo, infine, ad un controllo mirato e ad un vero e proprio accertamento.

Questa novità ha scatenato, non del tutto ingiustificatamente, un certo panico tra gli italiani. Tuttavia l'Agenzia delle Entrate ha ribadito che chi è in regola non ha nulla da temere.

Le categorie e le spese sotto la lente. Il nuovo redditometro si articola in diverse categorie e voci. In maniera sintetica, senza scendere in tecnicismi poco comprensibili, cerchiamo di analizzare quelle che ci riguardano più da vicino:

  • abitazioni: la disponibilità della casa di residenza potrà influenzare l'esito delle verifiche fiscali. In questa categoria vi rientrano tutte le spese strettamente connessa alla gestione di una casa (per esempio i collaboratori domestici);
  • investimenti mobiliari e immobiliari: interessano soprattutto le voci fabbricati e terreni;
  • canoni di locazione: se si possiede una seconda casa, data in locazione, i canoni percepiti saranno computati per la determinazione del reddito complessivo;
  • consumo dell'acqua e spese condominiali: queste rientrano tra le “spese per elementi certi”. Il fisco presume che chi è in possesso di un immobile debba sostenere delle spese per abitarlo e per mantenerlo. Per tali ragioni tutte le spese che ruotano intorno alla casa potranno essere prese in considerazione per valutare se il reddito percepito può considerarsi congruo o meno al tenore di vista sostenuto;
  • spese sostenute per la manutenzione della casa: si parte dal dato medio mensile del contribuente (secondo l'area geografica e la tipologia familiare), lo si divide per 75 metri quadrati e poi lo si moltiplica per il numero di metri quadrati della casa che si abita, sia essa di proprietà o in affitto. Il valore finale va messo in rapporto alla quota e al periodo di possesso nel corso dell'anno considerato dal fisco;
  • mobili ed elettrodomestici connessi alla abitazione. i controlli verranno effettuati secondo la media Istat di riferimento (area geografica di residenza e tipologia familiare di appartenenza) moltiplicati per il numero di casa in proprietà o locazione, rapportando il valore finale alla quota e al periodo di possesso nel corso dell'anno.
  • biancherie, detersivi, e pentole: rientrano nella voce altri beni e servizi per la casa verrà calcolata in base alla media Istat verrà rapportata al numero di case di proprietà e affitto.

Si valuta che i contribuenti che cadranno sotto la lente del redditometro non saranno più di 35 mila. Ma non partiamo con il piede giusto visto che dall'esame delle dichiarazioni dei redditi relative all'anno d'imposta 2008 è stata rilevata una discordanza tra il tenore di vita mostrato e quanto dichiarato nell'ordine del 74,6%. Fortunatamente, grazie al parere emanato dal Garante della Privacy, i controlli non potranno essere “selvaggi” ed indiscriminati ma sarà utilizzato solo in caso di evasione "spudorata" e, ad ogni modo, ampio spazio sarà garantito alla fase di contraddittorio con il contribuente. A questo proposito, visto l'alto grado di “intrusività” dello strumento, il Garante per la Privacy ha messo in guardia l'Agenzia Entrate: le spese medie ISTAT sono legittimamente utilizzabili in sede di applicazione del redditometro soltanto ai fini del calcolo delle spese connesse ad elementi certi e non per determinare i “consumi correnti”.

Il Garante in realtà si preoccupa che le richieste di chiarimenti circa il proprio stile di vita possa violare la privacy del contribuente.

Articolo di Ivan Meo
Fonte: CondominioWeb.com