Lo sai che ...

 

La dichiarazione di successione non è altro che l’adempimento obbligatorio di carattere fiscale da presentare entro 12 mesi dalla data di apertura della successione. In parole povere, si tratta di un documento che serve per comunicare all’Agenzia delle Entrate che gli eredi sono subentrati nel patrimonio del defunto e che di conseguenza bisogna determinare le imposte dovute con questo passaggio.

A seconda della residenza del defunto, la dichiarazione di successione va presentata:

  • presso l’Ufficio dell’Agenzia delle Entrate nella cui circoscrizione era fissata l’ultima residenza (domicilio fiscale), se il defunto era residente in Italia
  • presso l’Ufficio dell’Agenzia delle Entrate nella cui circoscrizione era stata fissata l’ultima residenza italiana se il defunto era residente all’estero
  • presso l’Ufficio dell’Agenzia delle Entrate di “ROMA 6″ se il defunto era residente all’estero e non è conosciuta l’ultima residenza italiana.

Non sempre presentare la dichiarazione di successione è un processo così lineare: spesso infatti sorgono dissidi tra gli eredi su chi sia il soggetto tenuto ad effettuare tali adempimenti e su chi gravi l’imposta. Chi è tenuto davvero a presentare la dichiarazione di successione? Chi ne è esonerato? E come è possibile ottenerla nel minor tempo possibile? Quali sono i documenti da allegare in caso di eredità di immobili o di quote di società? Ecco le 5 cose che bisogna sapere sulla dichiarazione di successione.

 

1. Gli eredi non sono i soli a dover presentare la dichiarazione di successione

I soggetti tenuti alla presentazione della dichiarazione di successione e al pagamento delle imposte collegate sono:

  • gli eredi (per legge o per testamento)
  • i legatari (i soggetti che subentrano nei diritti solo su un singolo bene immobile e non partecipano all’eredità complessiva), ovvero i loro rappresentanti legali
  • gli immessi nel possesso dei beni, in caso di assenza del defunto o di dichiarazione di morte presunta
  • gli amministratori dell’eredità
  • i curatori delle eredità giacenti
  • gli esecutori testamentari
  • i trust.

È comunque sufficiente che la dichiarazione sia sottoscritta da uno solo dei soggetti obbligati. Cosa succede una volta presentata la dichiarazione di successione? L’Agenzia delle Entrate liquida l’imposta di successione ed emette l’apposito avviso basandosi sul documento stesso, e notifica quindi agli eredi e agli altri soggetti interessati l’avviso di liquidazione entro 3 anni dalla data di presentazione della dichiarazione di successione. In caso di omessa dichiarazione l’Agenzia delle Entrate notifica avviso di liquidazione entro 5 anni dalla scadenza del termine.

Oltre agli eredi e ai legatari, quindi, sono tenuti al pagamento e destinatari dell’avviso di liquidazione anche i chiamati che non vi hanno rinunziato. Per quanto riguarda invece l’eventuale debitore del soggetto defunto, egli è tenuto al solo pagamento dell’imposta calcolata sull’importo del credito vantato nei suoi confronti.

A tali soggetti, l’Agenzia delle Entrate può spedire l’avviso di liquidazione per solidarietà passiva: in sostanza tutti gli eredi sono obbligati a pagare l’intera imposta complessivamente dovuta da loro e dagli altri, sia per la parte attinente all’asse globale sia per quella relativa alle singole quote. Il fisco può chiedere il pagamento integrale a ciascuno di loro: quindi se uno degli eredi non paga la propria quota, gli altri non saranno al sicuro da eventuali azioni esecutive di riscossione esattoriale.

Per quanto riguarda invece i legatari e i coeredi, i primi devono pagare l’imposta individualmente, in misura proporzionale al valore del legato, in rapporto alla base imponibile globale della successione. I coeredi, invece, che abbiano accettato l’eredità con beneficio di inventario sono obbligati solidalmente al pagamento, solo nel limite della propria quota ereditaria.

2. La dichiarazione di successione può essere richiesta online

È possibile ottenere una dichiarazione di successione completa online sul nostro Sito. La redazione della dichiarazione di successione è un servizio di particolare complessità che prevede, in sintesi, la ricerca dei beni immobili e mobili in capo al de cuius, la predisposizione del prospetto di autoliquidazione delle imposte, il pagamento di tasse e sanzioni. La dichiarazione di successione verrà poi presentata e registrata presso l’ufficio della Agenzia delle Entrate competente. Successivamente, verrà predisposta la voltura catastale presso l’ufficio del Catasto riferito all’ubicazione dei beni immobili inseriti in successione.

La Dichiarazione di Successione Completa comprende l’accertamento delle proprietà immobiliari (fino ad un massimo di 10 immobili o particelle catastali) in capo al de cuius relativamente ad una singola Conservatoria e 2 istituti di credito. Qualora la ricerca di beni immobili debba essere svolta in più Uffici di Pubblicità Immobiliare (ex Conservatoria RR.II.) verrà formulato un preventivo di spesa.

La dichiarazione di successione richiesta su Visure Italia include i seguenti servizi:

  • visura ipotecaria per nominativo su singola Conservatoria
  • visura catastale per immobile (max 10 particelle)
  • visura camerale ordinaria
  • visura PRA per targa
  • istanza storico bancario
  • voltura catastale.

In questo caso, l’importo relativo alle imposte di successione verrà calcolato a seguito delle verifiche e verrà predisposto il modello F23 per il pagamento delle imposte a cura e spese degli eredi.

 

3. Non va sempre presentata

Anche se generalmente eredi e lagatari devono presentare la dichiarazione di successione, in alcuni casi ne possono essere esenti. In quali casi c’è l’esenzione dalla dichiarazione di successione?

Innanzitutto, non sono tenuti a presentare la dichiarazione di successione i soggetti che presentano la rinuncia all’eredità (o al legato). La rinuncia deve avvenire entro 10 anni, altrimenti non ha effetti e l’erede si considera come se avesse accettato. Attenzione: chi rinuncia all’eredità deve comunicarlo all’Agenzia delle Entrate, a mezzo raccomandata, allegando una copia autentica della dichiarazione di rinuncia all’eredità, oppure una copia dell’istanza di nomina del curatore, autenticata dal cancelliere del tribunale.

Inoltre, non sono tenuti a presentare la dichiarazione di successione il coniuge e/o figli e/o genitori e/o altri parenti in linea retta se l’eredità ha valore non superiore a 25.823 euro e non comprende beni immobili o diritti reali immobiliari (come usufrutto, servitù, abitazione, superficie, ecc.). Tuttavia, in caso di sopravvenienze ereditarie che fanno venir meno la condizione dell’esonero, devono presentare la dichiarazione.

Per chi accetta l’eredità con beneficio di inventario, il termine di 12 mesi per la presentazione della dichiarazione di successione decorre dalla scadenza del termine stabilito per la formazione dell’inventario (o dalla sua chiusura).

 

4. In caso di ritardo nei pagamenti, sono dovuti gli interessi di mora

L’Agenzia delle Entrate può notificare, ai soggetti sopra indicati, l’avviso di liquidazione delle imposte. I destinatari di tale avviso dovranno effettuare il pagamento entro 60 giorni dalla data in cui è stato notificato tramite mod. F23 pagabile presso Equitalia, banche o uffici postali.

In caso di ritardato pagamento, sono dovuti gli interessi di mora nella misura del 2,5% per ogni semestre compiuto dalla scadenza. Il pagamento può essere effettuato oltre che per contanti anche a mezzo cedole di titoli del debito pubblico scadute (computate per il loro importo netto), titoli di credito bancari o postali (ad esempio: assegni) a copertura garantita, ovvero mediante cessione di beni di interesse culturale, artistico.

 

5. Per l’eredità di quote di società o di immobili, vanno forniti ulteriori documenti

Nel caso in cui il defunto ha lasciato quote di società, portare i seguenti documenti:

  • visura camerale ordin aria del registro imprese
  • statuto impresa aggiornato
  • copia autentica dell’ultimo bilancio integrale, con relativa nota integrativa
  • situazione patrimoniale redatta con riferimento alla data di apertura della successione
  • se necessario, il dettaglio delle singole voci del bilancio o della situazione patrimoniale emergente dal libro inventari
  • la valutazione complessiva del patrimonio sociale, e quindi il valore della quota da indicare in atto
  • se la società è proprietaria di immobili, occorre anche un certificato catastale per uso successione degli immobili sociali.

Una volta presentata la dichiarazione di successione, occorre presentare all’ufficio delle imprese un apposito modello per comunicare il trasferimento delle quote dal defunto agli eredi.

Chi vuole che sia compiuta anche questa formalità, deve produrre:

  • un certificato di morte
  • una dichiarazione sostitutiva atto notorio attestante quali sono gli eredi lasciati dal defunto.

Cosa succede invece in caso di eredità di beni immobili? Per ogni bene immobile di proprietà del de cuius da inserire nella dichiarazione di successione occorre fornire:

Qualora i beni immobili fossero privi di rendita catastale, si consiglia di richiedere la preventiva attribuzione della rendita catastale, allo scopo di evitare futuri accertamenti da parte della Agenzia delle Entrate con relativa richiesta di conguaglio e sanzione
nel caso di terreni agricoli o edificabili, occorre allegare il certificato di destinazione urbanistica.

 

Quindi

A seguito del decesso di un parente o congiunto, gli eredi sono tenuti a presentare la dichiarazione di successione all’Agenzia delle Entrate entro un anno dalla data di apertura della successione che solitamente coincide con la data di decesso del parente. Prima però di richiedere la dichiarazione di successione, è bene capire quali saranno i soggetti destinatari della liquidazione delle imposte entro la scadenza della presentazione della stessa per non incorrere in eventuali more.

Inoltre, prima di presentare la dichiarazione di successione per immobili o quote di società, è bene richiedere ulteriori documenti che devono essere presentati con la stessa.